
Madagascar, il Sud
Le tappe del viaggio
1° giorno – 24 aprile 2026: MILANO / ANTANANARIVO
Partenza da Milano Malpensa con volo di gruppo Turkish Airlines alle ore 20,10, oppure da Roma Fiumicino alle ore 19,55. Accompagnatore dall’Italia. Scalo a Istanbul (00,10 / 02,10 da Milano, e 23,35 / 02,10 da Roma).
2° giorno – 25 aprile 2026: ANTANANARIVO
Arrivo alle ore 14,35 e incontro con nostro incaricato. Trasferimento all’hotel previsto, Hotel Le Louvre (o similare) - https://www.hotel-du-louvre.com/. Briefing del tour, cena e pernottamento.
3° giorno – 26 aprile 2026: ANTANANARIVO / ANTSIRABE
Dopo la prima colazione, partenza per Antsirabe. Lungo il tragitto faremo una sosta ad Ambatolampy, una città rinomata per le sue pentole in alluminio, dove visiteremo una fabbrica specializzata nella loro produzione. Continueremo poi verso Antsirabe, dove potremo apprezzare l’atmosfera un po’ particolare di questa antica città termale, a cui le vecchie case coloniali danno a un grande fascino. Antsirabe significa “là dove c’é molto sale” a causa della qualità dei suoi suoli e delle acque molto ricche in sali minerali. Situata a 1500 metri di altezza, è una stazione termale che si fonde nel bel mezzo di un paesaggio vulcanico impressionante. E’ anche chiamata la “città d’acqua”, dove potrete piacevolmente frequentare i suoi bagni dalle numerose virtù terapeutiche. Circondata da tre laghi (Tritriva, Andranomafana e Andraikiba), la città è ricca di storia e delle vestigia del passato. E si fa sentire la forte influenza coloniale attraverso l’architettura delle costruzioni della città. Ci sono anche molti laboratori artigianali dove numerosi oggetti sono lavorati con il corno di zebù, ma anche tessuti confezionati con fibre naturali. Un incontro con l’arte malgascia, ricca di tradizioni. Sistemazione all’Hotel Couleur Cafè (o similare) - https://www.couleurcafe-antsirabe.com/ - con trattamento di mezza pensione. Pranzo libero.
4° giorno – 27 aprile 2026: ANTSIRABE / AMBOSITRA / RANOMAFANA
Partiamo poi per Ambositra. Questa città è una sosta obbligatoria per gli amanti di arte e di artigianato. Situata negli altipiani centrali del Madagascar, a circa 300 km a sud di Antananarivo, Ambositra è conosciuta come la capitale dell’artigianato in legno del paese. Qui, la tradizione scultorea dei Zafimaniry, riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, prende forma in ogni bottega e ogni intaglio. Ambositra è molto più di un semplice centro artigianale: è un punto di incontro tra natura, storia, cultura e abilità manuale. Circondata da risaie, colline verdeggianti e villaggi autentici, è una tappa essenziale per chi vuole scoprire il volto più vero del Madagascar. Dopo una piacevole pausa shopping, proseguiremo verso il parco Nazionale di Ranomafana, il terzo parco nazionale più grande del Madagascar con una superficie di quasi 410 km² e ospita un gran numero di animali e piante endemiche. Nel 1986 è stata la primatologa Dr. Patricia Wright a scoprire qui il lemure bambù dorato e ha lavorato energicamente negli anni successivi insieme ad altri scienziati per proteggere la preziosa area forestale. Nel 1991 gli sforzi sono stati ripagati e Ranomafana è stata ufficialmente dichiarata Parco Nazionale. Nello stesso anno, Patricia Wright ha fondato l’ormai famoso ValBio Center ai margini del parco, che è stato per decenni il punto di partenza per innumerevoli progetti di ricerca scientifica nella Foresta di Ranomafana. Il Centro ValBio mira anche a ridurre la povertà dei villaggi confinanti con la foresta, formare le persone alla conservazione delle specie, all’ecoturismo e all’ambiente e lavorare insieme per la sopravvivenza di Ranomafana. La tribù Tanala (“coloro che vivono nella foresta”) sono originari di questa regione. Ranomafana è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2007. Come quasi tutti i parchi nazionali del Madagascar, questa foresta offre numerosi sentieri escursionistici. Dal trekking più semplice di tre ore al trekking estremamente difficile di 3 giorni, c’è qualcosa per ogni escursionista e amante della natura. Pranzo libero. Sistemazione presso Hotel Thermal (o similare). Cena e pernottamento.
5° giorno – 28 aprile 2026: ANTSIRANOMAFANA / FIANARANTSOA
Dopo colazione visitiamo il Parco Nazionale di Ranomafana, che si stende su più di 41600 ettari di foresta tropicale umida e che ospita una grande varietà di animali e di uccelli quale l’Atelornis crossleyi o il Picnonotide dalla testa grigia. Dopo un’immersione nella natura a Ranomafana, si parte in direzione Fianarantsoa. La capitale della regione Betsileo è stata costruita dalla regina Ranavalona 1° con lo scopo di avere una città gemella della capitale. La città alta ha preservato parte delle antiche dimore dell’epoca, una visita assolutamente imperdibile. Fianarantsoa è una città da scoprire per le numerose attrazioni che offre. Città su tre livelli, è costituita dalla Città alta, dove sono ancora visibili molti resti architettonici risalenti al regno della regina del Madagascar Ranavalona I. Da menzionare anche il tempioAntranonbiriky (1857) e la cattedrale Ambozontany (1890) che sono tra i resti da scoprire nella Città alta. Sotto, la città intermedia che raggruppa gli uffici amministrativi e infine la città bassa dove troviamo i quartieri della classe operaia con i suoi numerosi negozi e mercati all’aperto. Da Fianarantsoa si possono effettuare diverse escursioni, Sahambavy “il campo delle donne” per ammirare le infinite distese di campi di te con la sua fabbrica the. Fianarantsoa è la prima stazione della linea ferroviaria che collega la capitale Betsileo con Manakara sulla costa Est, il treno parte tutti i martedì ed i sabati per le 7 del mattino. Giusto per la cronaca, Sahambavy è la prima fermata dopo Fianarantsoa. Soatanana è un villaggio immerso nel mezzo di un anfiteatro montuoso a ovest di Fianarantsoa. Il villaggio fu creato verso la fine del XIX secolo dopo che un missionario aveva portato le basi della religione apostolica ad esso. Una grande messa si tiene ogni domenica e continua per le strade durante la passeggiata della comunità. La passeggiata fino alla cima della montagna d’argento offre una magnifica vista sui dintorni. Pranzo libero. Sistemazione presso Hotel Zomatel (o similare) - https://www.zomatel-madagascar.com/. Cena e pernottamento.
6° giorno – 29 aprile 2026: FIANARANTSOA / AMBALAVAO / RANOHIRA, LA RISERVA DI ANJA
Lasciamo Fianarantsoa per raggiungere Ambalavao. Questa piccola città merita che il viaggiatore si fermi. Ambalavao segna il confine tra il sud e gli Altopiani ed il confine tra il popolo Betsileo ed il popolo Bara. Si annida sul fondo di una valle circondata da montagne di granito e dominata dal massiccio Andringitra, con la seconda vetta più alta del Madagascar (2.876 metri). Fu in questa regione che i Betsileo affrontarono i Bara nel XVIII secolo ed i Merina nel XIX secolo per preservare il loro territorio e la loro indipendenza. La regione è contrassegnata da numerosi siti sacri in memoria di questi tragici eventi. La roccia di Ifandàna, a sud-est della città, era il luogo da cui si gettavano coloro che preferivano la morte al dominio dei Merina. Il villaggio crebbe di importanza nel 1900, quando l’amministrazione coloniale lo elevò al rango di capitale distrettuale e vi costruì scuole. Il mercato più famoso di zebù del Madagascar e secondo per importanza dopo Antananarivo si svolge ad Ambalavao tutti i mercoledì ed è sicuramente il miglior momento per visitare la città per assistere alle negoziazioni degli acquisti del bestiame. I vigneti di Ambalavao sono imperdibili, una visita è consigliata per vedere come si produce il vino in queste parti del mondo. Da non perdere anche il centro di produzione della carta Antemoro (presso l’hotel Aux Bougainvillees), la fattoria dei bachi da seta e il laboratorio di ricamo. Ambalavao è la porta per il Parco Nazionale di Anddringitra e la Riserva di Anja, che dista solo 12 km. Oggi scopriremo un’altra faccia del Madagascar. Dopo le risaie a terrazza del paese Betsileo, le pianure saranno più aride, per finire con le immense distese di savana che si stendono fino a Ranohira. Pranzo libero. Sistemazione presso Isalo Rock Lodge (o similare) - https://isalorocklodge.com/. Cena e pernottamento.
7° giorno – 30 aprile 2026: RANOHIRA, IL PARCO NAZIONALE DI ISALO
Colazione. Passeremo la giornata intera nel Parco Nazionale dell’Isalo che si estende per 81.500 ettari sull’omonimo massiccio di arenaria formatosi in epoca giurassica. L’ Isalo è il grand canyon del Madagascar, dove rocce calcaree, plasmate dal vento e dalle piogge in pinnacoli e strane forme e tappezzate di licheni arancioni e verdi, si alternano all’arida savana e a profonde gole scavate dai fiumi e ricoperte dalla vegetazione, creando paesaggi spettacolari e molto suggestivi all’alba e al tramonto. Oltre ai suoi scorci panoramici mozzafiato, il parco è ricco di specie animali e vegetali endemiche che vi si sono potute sviluppare grazie ad una particolare combinazione di elementi geomorfologici e climatici, unica nel Paese. Tra le specie di lemuri che si possono incontrare, troviamo il catta dalla coda ad anelli, i lemuri bruni (Eulemur fulvus), il raro lemure dalla testa nera (Eulemur cinereiceps), il sifaka di Verreaux, il microcebo murino ed altri microcebi notturni. Il parco è poi interessante per il birdwatching, offrendo buone occasioni per avvistare uccelli rari come il tordo pettirosso di Benson, l’upupa marginata, l’ibis crestato (Lophotibiscristata) e oche dal becco bitorzoluto (Sarkidiornis melanotos). I canyon solcati da corsi d’acqua sono inoltre popolati da rane endemiche, tra cui la rana “arcobaleno” (Scaphiophryne gottlebei) e la Boophisoccidentalis. Nelle aree più secche e assolate potreste anche incontrare il boa di Dumeril, lungo 2 metri e dalla livrea riccamente decorata con intricati disegni. La vegetazione è caratterizzata da praterie secche punteggiate da piante rade e cespugli, tra cui spiccano le palme tipiche di questa regione (Bismarkianobilis) e l’endemico Pachypodium rosolatum, detto “piede d’elefante”, che con il suo tronco tozzo a bottiglia e le molte ramificazioni assomiglia ad un baobab bonsai, pur non avendo alcuna parentela con i baobab. La savana dell’Isalo è inoltre habitat dell’Aloe isaloensis, una specie nativa di aloe. In prossimità dei canyon più profondi e umidi si trovano invece felci, pandani, palme, pervinche del Madagascar (soprattutto della specie ovalis) e liane a cui aggrapparsi per farsi immortalare in foto giocose.
Tra le rocce e nelle numerose grotte dell’ Isalo sono nascoste molte tombe dei Bara, il gruppo etnico che abita queste aree. Un luogo tanto particolare è avvolto da misteriosi fady; ad esempio i viandanti che si avventurano devono porre una pietra sopra i cumuli già esistenti per ingraziarsi gli antenati che proteggono i sentieri. Fuori dal parco, lungo la strada per il punto panoramico della “finestra dell’Isalo”, vi è un piccolo museo etnografico che illustra la vita dei Bara. E’ nel 1999 che il massiccio montagnoso dell’Isalo viene classificato Parco nazionale d 81 540 ettari. Il parco presenta dei paesaggi di canyon, in apparenza desertici, e in fondo ai quali si scoprono delle oasi di verde e delle cascate che scorrono in magnifiche piscine naturali. I circuiti pedestri vengono adattati in funzione delle vostre attitudini fisiche. La visita si conclude in seguito con il tramonto alla finestra dell’Isalo. Ritorno al medesimo Lodge, per cena e pernottamento.
8° giorno – 1 maggio 2026: RANOHIRA / TULEAR / IFATY, LA RISERVA DI RENIALA
Colazione. Lasciamo Ranohira per la città del sole, Tulear. La strada attraversa la città d’Ilakaka, città fungo che si è sviluppata in seguito alla scoperta di un giacimento di zaffiro. Come ovunque nell’isola, la diversità dei paesaggi rimane una peculiarietà, e questo fino a Tulear. Arriveremo all’ora di pranzo, Tulear o Toliara, fondata nel 1895, è la principale città del Madagascar sudoccidentale, capoluogo dell’omonima provincia e sorge poco a nord del Tropico del Capricorno. Spesso chiamata “la bianca” per la sua eccezionale luminosità, è un centro di circa 100.000 abitanti, piuttosto moderno, con bei viali alberati di tamarindo che offrono una gradita ombra nelle ore più calde. E’ un importante porto per il commercio internazionale di prodotti malgasci. La città non è particolarmente interessante dal punto di vista architettonico, a parte per un paio di chiese. Ha però un vivacissimo mercato centrale e un mercato dell’artigianato in cui vale la pena fare un giro e alcuni musei che meritano una visita. Il Musée des Arts et Traditions du Sud malgache è una piccola e ben organizzata vetrina degli usi e costumi delle popolazioni del sud, del loro artigianato e dell’arte funeraria. Al Musée régional de L’Université de Toliara si può vedere un uovo di Aepyornis, un uccello gigante preistorico ormai estinto. Il museo del mare (Musée Maritime de l’Institut des Sciences Halieutiques) conserva un esemplare di celacanto delle Comore (Latimeria chalumnae), un pesce fossile vivente dell’epoca del cretaceo che si pensava estinto e di cui nell’oceano indiano vivono ancora rarissimi esemplari. Toliara è rinomata per la sua spensierata convivialità, ben rappresentata dai numerosi bar e ristoranti che ne animano le strade soprattutto al calar del sole. La città è un turbinio di colori e il suo mix di popoli e culture è davvero affascinante. In questo centro abitano infatti varie etnie, come Vezo, Mahafaly, Masikoro (un sottogruppo dei Sakalava) e Antandroy. E proprio la presenza di questi differenti gruppi etnici offre lo spunto per alcune visite dei dintorni della città alla scoperta di diverse culture di arte funeraria. Il sito più interessante da vedere si trova a circa un’ora di strada, con varie tombe dei Mahafaly (decorate con stele di legno intagliate e dipinti raffiguranti i momenti principali della vita del defunto) e degli Antandroy (di forma rettangolare e grandezza proporzionale all’importanza del sepolto, sormontate da teschi di zebù e fantasiosamente variopinte). Si continua quindi fino ad Ifaty Nel pomeriggio, visita della riserva di Reniala, una riserva privata situata vicino al mare, nella foresta di baobab del sud-ovest del Madagascar, all'uscita del villaggio di Mangily Ifaty. La riserva si estende su una superficie di 60 ettari. Questa zona ha un'eccezionale ricchezza di flora e fauna con più di 1000 specie vegetali endemiche con notevoli adattamenti xerofitici, molti uccelli endemici tra cui Uratelornis e Monias, rettili: tartarughe: Astrochelys, Pyxis, lucertole, serpenti, lemuri di topo. Pranzo libero. Sistemazione presso Hotel Les Dunes d’Ifaty (o similare) https://www.lesdunesdifaty.com/. Cena e pernottamento. Trattamento di pensione completa.
9°, 10°, 11°, 12° giorno – 2, 3, 4, 5 maggio 2026: IFATY
Giornate di soggiorno mare presso il medesimo hotel, con trattamento di mezza pensione. Ifaty è una località turistica costiera nel sud-ovest del Madagascar, famosa per le sue lunghe spiagge di sabbia dorata, la barriera corallina e la foresta spinosa. È un luogo ideale per immersioni, snorkeling e relax, con piccoli villaggi di pescatori e una ricca biodiversità.
13° giorno – 6 maggio 2026: IFATY / ANAKAO / TULEAR / ANTANANARIVO
Trasferimento all’aeroporto e volo per la capitale Antananarivo. All’arrivo, vi aspettiamo all’aeroporto per il trasferimento all’hotel previsto, Hotel Le Louvre (o similare) - https://www.hotel-du-louvre.com/. Trattamento di pensione completa.
14° giorno – 7 maggio 2026: ANTANANARIVO / ITALIA (MILANO O ROMA)
Colazione. Nella mattinata giro per la città. Pranzo e trasferimento all’aeroporto di Antananarivo per volo aereo per l’Italia alle ore 15,55.
Scalo a Istanbul (04,30 / 06,50 per Milano e 04,30 / 07,35 per Roma).
15° giorno – 8 maggio 2026: ITALIA (MILANO O ROMA)
Arrivo a Malpensa alle ore 08,45 e a Roma alle ore 09,20 e fine del programma.
Ogni destinazione o viaggio può essere personalizzato (date, durata, itinerario e numero partecipanti).
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